Anche un bambino piccolo può immaginare il mare. Nella struttura fonetica laconica, si sente un'armonia espressiva di una combinazione di calma e riff. Sembra che non sia un caso che i lontani antenati chiamassero il mare il mare.
Perché il mare si chiama mare: confusione linguistica
Quando si considera la struttura della parola, entrambi i componenti sono chiaramente tracciati: "mo" e "re". La prima sillaba significa moltitudine (spazio), oltre a liquido, volume, umidità. Il secondo è qualcosa di forte, non separabile, indistinguibile, mutevole o continuo.
Le origini della parola risalgono alle radici proto-slave. Gli antenati chiamarono "MOR`E", quindi qualsiasi acqua stagnante, un lago e persino una palude. Nella lingua pra-indo-europea ricreata da storici e linguisti, è stato scoperto un simile "MORRI", "MERI". Così designato un vasto specchio d'acqua, non soggetto a calcolo.
Gli scienziati ritengono che il termine abbia avuto origine sulla base del gruppo linguistico indoeuropeo (il più grande oggi) ai tempi dei Vichinghi e dei Celti. Quando si confronta, è facile trovare designazioni simili tra i popoli amichevoli: il polacco MORZE, lo slovacco ALTRO, il ceco ALTRO, lo sloveno MORJE, il bielorusso MORA.
Nello stesso periodo sorse il latino MARE (coincide con il termine russo nel genere - medio), tedesco MEER, estone, finlandese MERI, francese MER. Le ultime quattro opzioni sono considerate dai linguisti come prese in prestito dal gruppo linguistico tedesco.
Perché il mare è stato chiamato il mare: ampliare il campo di applicazione
Lo sviluppo del linguaggio lascia necessariamente il segno sul significato lessicale delle parole e l'immaginazione umana è un aiuto illimitato a questo. Se Inizialmente, il termine "mare" tra gli slavi sostituiva fiumi, laghi, torrenti, paludi, baie, poi nel tempo lo chiamarono territorio sconosciuto. "Cipolla" a radice singola, "oltremare" indicano la lontananza dalla solita zona di habitat, il bordo della terra.
Alcuni studiosi sono convinti che la parola moderna "morte" si riferisca anche al termine "mare". Considerano la prova della teoria la somiglianza della parte radice e la "pestilenza" che esiste indipendentemente nel significato di morte di massa (epidemia). L'elemento marino non era adatto alla vita, perché sott'acqua non si respira.
I linguisti sono assolutamente convinti che la parola "mare" appartenga alla lingua pre-slava, che iniziò con i Vichinghi (in Russia erano chiamati Varangiani). La formazione simultanea di termini simili in diverse nazionalità che vivono nel nord e nell'est del continente conferma solo l'origine slava primordiale del nome di serbatoi infiniti.